venerdì, Aprile 26Settimanale a cura di Valeria Sorli

La fiera delle illusioni

LA FIERA DELLE ILLUSIONI

Regia: Guillermo Del Toro

Anno: 2021

 

Dopo il grande successo de “La forma dell’acqua”, vincitore del premio Oscar come miglior film e miglior regia nel 2018, torna al cinema il talentuoso regista Guillermo Del Toro con “La fiera delle illusioni – Nightmare Alley”, remake di un film del 1947.

Ambientato alla fine degli anni Trenta in un’America che ancora reca i segni della Grande Depressione, il film narra la storia di Stan (Bradley Cooper), girovago senza quattrini e dal passato oscuro che si unisce ai giostrai di un Luna Park, passando in breve tempo da manovale tuttofare a illusionista e mentalista. Qui, in una sorta di mondo parallelo fatto di baracconi, reietti e fenomeni da circo, s’innamora di Molly (Rooney Mara), ragazza ingenua e pura, e con lei parte alla volta della città di Buffalo, in cerca di fama e gloria.

Diventato abilissimo imbonitore, Stan si esibisce nei circoli della ricca società e conosce la psicologa Lilith Ritter (Cate Blanchett) che, pur sapendo che è solo un imbroglione, è affascinata dalla sua scaltrezza e lo introduce ad alcuni facoltosi pazienti, desiderosi di mettersi in contatto con i figli morti anni addietro. Con la complicità dell’ambigua psicologa, che conosce le personali angosce e i segreti dei suoi pazienti, Stan s’addentra in un percorso pericoloso di inganni e di soldi, che metteranno in discussione il suo rapporto con Molly e segneranno una svolta nella sua ascesa alla gloria.

In un’America bisognosa di riscatto, dove c’è chi si arrangia come può, Stan è una sorta di personaggio romanzesco che compie una parabola da una vita di stenti alla fortuna e alla ricchezza, costruita con la scaltrezza dell’ingegno ma fondata sull’illusorietà e quindi destinata a crollare da un momento all’altro, tanto più veloce quanto è forte l’avidità.

Guillermo Del Toro confeziona un ambizioso e riuscito film, girato con mano esperta e con un’accurata ambientazione d’epoca magistralmente fotografata, passando dal realismo della prima parte, debitrice dei romanzi di John Steinbeck, alle sfumature noir della seconda.  Recentemente si è aggiudicato la candidatura ai prossimi Oscar come miglior film, fotografia, scenografia e costumi.

 

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