sabato, Maggio 4Settimanale a cura di Valeria Sorli

Santuario Cuori Liberi- Il grido di un cuore libero!

Per non dimenticare la mattanza avvenuta il 20 settembre al Santuario Progetto Cuori Liberi

Conosco tutti i volontari e vi posso assicurare che sono persone splendide e amano indistintamente tutti gli animali che popolano il Santuario.

Un luogo dove regna pace e amore, mentre adesso dove continua la vita di tutti i giorni, si respira tristezza e sconforto.

Per questi volontari non esiste Natale, feste comandate e vacanze, ogni giorno con il sole, la pioggia e la neve sono tutti li, presenti ad accudire i loro animali, ormai diventati parte integrante della loro vita.

Di quel nefasto giorno ne sta parlando tutto il mondo e sono migliaia le persone che si sono attivate, anche solo con messaggi di solidarietà nei confronti di questi ragazzi che hanno perso i loro maiali, barbaramente uccisi nonostante fossero in buona salute.

Una tragedia che ha toccato da vicino non solo loro, ma tanti amici corsi in sostegno da ogni parte d’Italia e non solo!

Ho voluto contattare Roberto, anima e promotore del Santuario,  il suo grido disperato ha lacerato l’animo di tante persone amanti degli animali.

 

Roberto con naturalezza, amore e la voce pacata, tremolante dal dolore mi racconta:

Questi venti giorni li ho vissuti con angoscia, rabbia e dolore, dove però non è mai mancata la speranza. Tutti noi volontari presenti al Santuario abbiamo dovuto convivere con lo strazio nel cuore nel vedere parte dei nostri animali ammalarsi e  standogli vicino, abbiamo provato un forte dolore  quando ci hanno lasciato. Oltre a questo triste ricordo, loro sono tutti individui che noi abbiamo ricondotto a una vita dignitosa di diritti e libertà, gli abbiamo liberati dalla schiavitù, dall’oppressione di un sistema alimentare ormai fallimentare. Già questo era un dramma immenso, in più abbiamo dovuto vivere questo accanimento delle istituzioni che alla base aveva il non dialogo, il fatto di non riconoscerci come una realtà diametralmente opposta a quella che era degli allevamenti; loro sono il nero e noi il bianco! Non vederci  riconosciuto nemmeno il dialogo dopo tutta la collaborazione che noi portavamo avanti da anni anche con le istituzioni, perchè molti dei nostri animali arrivano da sequestri fatte dalle forze dell’ordine e portati ai Santuari, perchè sono gli unici posti che possono accoglierli. Questa essenza di dialogo, oppressione che è stata messa in atto fin da subito attraverso continui controlli dalle forze dell’ordine, ci ha martoriato ancora di più. Sono stati venti giorni difficili, solo adesso ho chiaro quale è il bene e il male, ho scoperto tanti amici che ci sono accanto, anche se molti non ne conoscevo nemmeno il nome. Il 20 settembre è uno squarcio nella vita, una ferita profonda … devo riuscire a chiudere quello squarcio.

Io chiedo alle persone che hanno vissuto questa tragedia con noi, sicuramente ho in me tanta rabbia e dolore ma non voglio perdere la speranza, di starci vicini. I Santuari sono nati per ridare speranza agli animali e permettergli di essere curati e di tornare ad appropriarsi del loro corpo, dei loro sentimenti ed emozioni! Hanno provato a toglierci la speranza, ma io non voglio perderla, spero che tutto quello che è accaduto tocchi le coscienze delle persone, e per toccarle deve arrivare nel  profondo e far si che ragionino su quali possano essere i mandanti di questa forte prepotenza, che è il potere economico dell’industria alimentare che sta a muovere i fili di questa oppressione.

Tante persone lo hanno già fatto, il 20 settembre ha segnato un passaggio fondamentale della loro vita, accanto a questo tutta la rabbia e il dolore che abbiamo, deve muovere  gli anini, anche per compattare il movimento di resistenza animale, la lotta per i loro diritti e fare in modo che possiamo essere il meno frammentati possibile e che questo evento crei un impianto legislativo e giuridico che permetta realmente di tutelare questi luoghi preziosi che sono i Santuari, che probabilmente danno un pò fastidio perchè quando le persone vengono in visita e vedono gli animali e li scoprono come individui e non oggetti, smuovono le coscienze, quindi bisogna tutelare questi luoghi! La battaglia che sarà fatta è quella di avere un impianto di norme e di leggi che tuteli questi luoghi e gli individui presenti al loro interno.

Aiutateci a dire : GIU’ LE MANI DAI SANTUARI!

 

 

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