sabato, Ottobre 5Settimanale a cura di Valeria Sorli

Giappone- Alla scoperta dei più celebri siti Patrimonio mondiale Unesco

In occasione della Giornata Mondiale del Turismo, che si celebra ogni anno il 27 settembre, ecco un itinerario culturale e paesaggistico – tra spiritualità, natura e storia – con alcune perle Patrimonio mondiale Unesco.

 

Sono 25 – tra culturali e naturali – i siti dichiarati Patrimonio mondiale Unesco che costellano il Paese del Sol Levante. Antichi luoghi di culto shintoisti e buddisti, dove la storia e la profonda spiritualità nipponica si fondono con una natura e un’architettura dalle caratteristiche inconfondibili; siti storici, che attestano l’antica cultura del Paese, e paesaggi naturali, che si contraddistinguono per la ricchezza davvero unica di colori, flora e fauna sono la dimostrazione di come il paesaggio e la cultura del Giappone più antico continuino ad esercitare un fascino e una rilevanza indiscutibili.

 

Di seguito alcuni dei luoghi più apprezzati che si possono pregiare di questo importante riconoscimento:

SITI CULTURALI

 

Tra i siti Unesco più celebri vi è senz’altro il Monte Fuji, la vetta più alta del Giappone con i suoi oltre 3.700 metri di altezza. Considerato montagna sacra, per molti giapponesi la sua ascesa equivale, tutt’oggi, a un pellegrinaggio. Per questo motivo viene venerata e rispettata come luogo di importanza spirituale. Meno conosciuti, ma altrettanto suggestivi sono, invece, i siti sacri e le vie di pellegrinaggio Shugendo sulla catena montuosa di Kii, che attestano il sincretismo tra la religione tradizionale shintoista e quelle buddista e taoiste arrivate dalla Cina.

Tra i più noti e frequentati siti Unesco nipponici vi è anche il Memoriale della Pace di Hiroshima, testimone silenzioso della catastrofe causata dalla bomba atomica sganciata sulla città il 6 agosto 1945 e, al contempo, simbolo dell’invocazione alla pace da parte del mondo intero.

Nei pressi di Hiroshima si trova anche il suggestivo santuario shintoista di Itsukushima che si erge, nel suo colore rosso, nel mare dell’isola di Miyajima per celebrare gli dèi che proteggono la popolazione dalle calamità marine e dalle guerre.

Da non perdere i Siti buddhisti dell’area dello Horyu-ji a Nara, un insieme di templi e strutture di culto testimoni di dieci secoli di storia: dal VII-VIII secolo, quelli più antichi, fino al XVII-XVIII secolo. La presenza, nello stesso luogo, di templi realizzati in un arco di tempo così ampio permette al visitatore di avere un quadro unico dell’evoluzione degli stili architettonici religiosi del Paese.

Nei pressi di Nagasaki, invece, desta particolare interesse e curiosità l’insieme dei siti cristiani nascosti, che raccontano come la religione cattolica, giunta in Giappone nel corso del ‘500, abbia vissuto un lungo periodo di persecuzioni, dall’inizio del 1600 fino alla fine del XIX secolo, durante il quale i fedeli sono stati costretti a praticarla di nascosto.

 

Bellissimo e imponente, poi, l’iconico Castello di Himeji o Castello dell’Airone bianco per il suo caratteristico colore bianco, uno dei più antichi e meglio conservati castelli giapponesi, realizzato nel 1600 sulla struttura di un edificio precedente, risalente a due secoli prima.

Da non perdere i Monumenti storici di Kyoto, l’antica capitale del Giappone, o i Monumenti storici dell’antica Nara, tra templi, palazzi e parchi, che rappresentano un vero e proprio viaggio nel tempo e nello splendore.

Altrettanto interessante dal punto di vista naturalistico, oltre che storico, è il sito della miniera d’argento di Iwami Ginzan. Non tutti sanno che, nel XVI secolo, ben un terzo dell’argento di tutto il mondo proveniva proprio da questa miniera, perfettamente integrata nel paesaggio circostante, di boschi e montagne. Altri siti legati allo sviluppo economico del Giappone dichiarati patrimonio mondiale Unesco sono il Mulino della seta di Tomioka e i siti della Rivoluzione industriale Meiji.

Andando ancora più indietro nel tempo si approda al remoto periodo Jōmon, oltre 10mila anni fa, di cui sono interessante e viva testimonianza i siti archeologici Jōmon del Giappone settentrionale, villaggi in cui è tuttora possibile conoscere i modi di vita delle popolazioni di quell’era lontana.

Particolarmente curiosi sono i Mozu – Furuichi Kofun, il gruppo di tombe dei governanti del Giappone che si trovano nei pressi di Osaka. Da lontano, sembrano basse colline boscose dalla forma irregolare, in realtà si tratta di magnifiche tombe, veri e propri capolavori di ingegneria architettonica e civile, tra cui spicca il Mausoleo dell’imperatore Nintoku, che con i suoi 486 metri di lunghezza e 34,8 metri di altezza, è una delle tombe più grandi al mondo, insieme a quella dell’imperatore Quin in Cina e alla Piramide di Giza.

 

SITI NATURALISTICI

Tra i cinque i siti naturalistici considerati Patrimonio dell’Umanità, spicca Shiretoko. Situato sulla punta nordorientale dell’isola di Hokkaido, con la sua natura selvaggia e varia, è stato iscritto nella WHL nel luglio 2005 per la sua ricchezza, tra boschi, laghi, rocce e una fauna davvero unica. Allo stesso modo, nel nord del Paese, si trova il sito naturalistico di Shirakami Sanchi, la faggeta primordiale, che è la più grande dell’Asia orientale.

Il Giappone meridionale ospita, invece, l’isola di Amami-Oshima, l’isola di Tokunoshima, la parte settentrionale dell’isola di Okinawa e l’isola di Iriomote che costituiscono un’area di foreste subtropicali di latifoglie sempreverdi, caratterizzata da un’elevata piovosità dovuta alla corrente oceanica Kuroshio. Qui si estendono foreste di mangrovie e altri ecosistemi unici e meravigliosi, introvabili altrove. Altri paradisi naturalistici sono quelli delle isole Ogasawara, ben 30 isole scrigno di biodiversità ed ecosistemi da preservare e dell’isola di Yakushima, cosiddetta le Alpi dell’Oceano per le sue alte montagne.