giovedì, Aprile 25Settimanale a cura di Valeria Sorli

Cinema: Pinocchio

«C’era una volta un pezzo di legno qualunque, che andò, non so come, a finire nella bottega di un vecchio falegname, soprannominato Maestro Ciliegia, a causa della punta del suo naso, sempre lustra e paonazza come una ciliegia matura…» Con queste parole incomincia nel 1883 la fiaba senza tempo del burattino, che diventerà famoso e dalla quale saranno tratte numerose opere letterarie, filmiche e musicali.

L’ultimo remake di «Pinocchio», voluto fortemente da Matteo Garrone, è in avanzata fase di lavorazione. Ha battuto il primo ciak lo scorso 18 Marzo a Sinalunga, in Valdichiana, ove è stato ricostruito il fantastico Villaggio di Geppetto nella tenuta “La Fratta”, ai confini tra le province di Siena ed Arezzo, nella Toscana cara a Carlo Lorenzini detto “Collodi”.

Ma andiamo per ordine. Pinocchio viene interpretato dal piccolo attore Federico Ielapi, noto per aver vestito i panni di Checco Zalone quando era scolaro e pensava al posto fisso in «Quo vado?». Il ruolo della fatina dai capelli turchini calza a pennello sulla giovane attrice Matilde de Angelis, mentre la coppia del Gatto e della Volpe ha le credibili sembianze di Massimo Ceccherini e di Rocco Papaleo.

I protagonisti assoluti – tuttavia – sono Roberto Benigni, che fa Geppetto, e Gigi Proietti, che interpreta Mangiafuoco. Benigni è nato 66 anni fa proprio in Valdichiana e vi ha a lungo lavorato, nel castello di Gargonza: «I due attori si sono scambiati tante idee sul film ed hanno raggiunto un livello straordinario di coesione, di umiltà e anche di volontà di affidarsi l’uno all’altro per la miglior riuscita del film».

Lo afferma Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, il quale ricorda che – dal punto di vista della produzione – questo è un film molto impegnativo; ha caratteristiche di lavorazione difficili e richiede un budget molto elevato. Ciò è motivato anche dalla necessità di inserire numerosi effetti speciali. È venuta appositamente in Italia, con le proprie attrezzature all’avanguardia, una troupe di una società britannica, leader mondiale nella realizzazione di effetti speciali nel cinema, con effetti visivi curati da Nick Dudman. Sottolinea poi l’importanza e la ricercatezza dei costumi, che sono affidati ancora una volta all’esperienza di Massimo Cantini Parrini (che già aveva cucito gli abiti de «Il Racconto dei Racconti» per conto dello stesso regista). Segnala – infine – la fotografia di Nicolai Brüel; la scenografia di Dimitri Capuani e il montaggio che sarà curato da Marco Spoletini.

Di questo lungometraggio, dedicato al più grande classico della letteratura nazionale, si parlava da tanto tempo. Si dice che Garrone all’età di otto anni avesse già iniziato a disegnare quelli che sarebbero diventati i primi story board. Alcuni anni fa lo stesso Del Brocco suggerì di rimandarne la lavorazione e – allo stesso tempo – decise di mettere in cantiere con il regista un altro titolo (era «Dogman», poi vincitore di 9 David di Donatello), che si poteva realizzare con un budget inferiore.

Dopo il set blindato in Toscana, la troupe ha girato in Lazio e si è spostata in Puglia nel teatro all’italiana più piccolo d’Europa, che si trova a Noicattaro, per girare l’esibizione di Pinocchio asinello, voluta dal direttore del Circo, dopo essere entrato con Lucignolo nel «Paese dei Balocchi». Prosegue in questi giorni la lavorazione nelle location della regione, tra Polignano a Mare e Ostuni.

Sarà un film per tutta la famiglia, grandi e piccoli. Una coproduzione internazionale tra Italia (Archimede Film di Roma, fondata da Matteo Garrone, Leone Film Group e Rai Cinema), Francia (Le Pacte) e Regno Unito (Recorded Picture Company), realizzata con il contributo di Apulia film commission e del Mibac, e con il sostegno di Eurimages e Toscana promozione.

Il nuovo film uscirà il prossimo anno, con 01 Distribution in Italia e Le Pacte in Francia, mentre la diffusione sugli altri mercati esteri sarà seguita da HanWay Film.

 

(Foto di Greta De Lazzaris)

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