sabato, Luglio 27Settimanale a cura di Valeria Sorli

Alviero Martini- News da Rio De Janeiro

Rio “a cidade Maravilhosa”era lo slogan per lanciare le Olimpiadi del 2016, ed è un fatto assolutamente aderente a questa città. Ho iniziato a viaggiare verso il Brasile nel ‘98, come ospite di tre edizioni di San Paolo Fashion Week, tre a R.J, una a Brasilia e una a Niteroi, agglomerato di fronte alla baia di Rio.

In quegli anni molti mi chiedevano cosa trovassi di bello in questo paese dove il luogo comune era la violenza, la malavita e le favelas. Il pregiudizio mi influenzò, ma si dissipò al primo viaggio, anzi, trovai gentilezza, armonia e allegria. Del nostro Paese per contro, mi chiedevano della mafia, degli spaghetti (qui tutta la pasta la chiamano “massa”), e ovviamente della moda.
Negli anni, venticinque per l’esattezza, ho fatto circa ottanta viaggi, e ad un certo punto decisi di mettere
su casa, il mio ”buen ritiro”a Ipanema, un quartiere adiacente a Copacabana, da sempre luogo indicato come elegante e meno turistico. Appena ho una ventina di giorn liberi, prendo l’aereo più comodo e qui trovo il relax,     nel mese di agosto un inverno mite, dove la temperatura e’ di 23° di media, ottimale per allontanarmi dalla nostra calura, sempre più invasiva.
Ma il soggetto nel titolo sono le novità di Rio. Come tutti i paesi vive perennemente di una crisi economica e di altri malesseri sociali, ma oggi e’ cambiata molto, gli abitanti hanno imparato a convivere con questi argomenti che comunque sono inferiori ad anni passati, e con il degrado postpandemico che viviamo in Italia, dalla politica al sociale, dall’economia in ribasso alla cronaca nera sempre più violenta, paradossalmente si sono invertiti i ruoli. Oggi qui, seppure con difficoltà, la gente ha conservato la gentilezza, (un loro famoso detto, che si trova su tutte le porte delle attività commerciali recita “gentileza gera gentileza”, ovvero una buona attitudine ne genera altrettanta). La musica contribuisce a infondere allegria, la gente ti parla guardandoti negli occhi, e non “addosso” come succede da noi per classificarti.

Il senso civico è sorprendentemente molto più elevato del nostro: dalle file indiane per aspettare l’autobus, ai mezzi pubblici gratis per gli over 60, scale mobili funzionanti in ogni luogo e nonostante i sedici milioni di abitanti, non c’è un solo cassonetto colmo di spazzatura, non solo nelle zone centrali, ma anche nelle periferie, ovunque sono in funzione migliaia di camion per la raccolta dei rifiuti e per strada altre migliaia di uomini che con qualunque utensile puliscono le strade. Infatti oggi la domanda più ricorrente che mi pongono è se è vero quel che vedono in TV delle nostre città invase da spazzatura e animali!    Mi costa ammetterlo, ma non posso sicuramente bleffare!
Il Brasile è un paese relativamente giovane rispetto alla nostra cultura (che stiamo perdendo), ho avuto modo di visitarlo dal nord al sud, e Rio da Janeiro è davvero meravigliosa. Il paesaggio è unico, tra una spiaggia e l’altra sorgono montagne di pietra, strette, slanciate, alte, che compongono delle “quinte” teatrali e i  suoi tramonti sono spettacolari. Il Pan di Zucchero sulla baia del quartiere Gloria, Dois Hirmaos, le due cime che sovrastano la spiaggia di Ipanema, e naturalmente il monte Corcovado che ospita il Cristo Redentore, la cima più alta che domina tutta la città, è meta obbligatoria per ogni turista. L’oceano Atlantico che bagna le spiagge libere è tumultuoso, per la gioia dei surfisti, e il folclore più immediato sono le centinaia di ambulanti che vendono ogni possibile cosa; dal cibo, bevande, pannocchie di granoturco, formaggi alla brace, costumi da bagno, frutti tropicali, e natualmente caipirinhe per ogni palato.
La novità è che Rio De Janiero ha superato in civiltà la nostra Italia malconcia, la nostra politica dovrebbe osservare come questo enorme paese sia gestito meglio del nostro, a cominciare dallo sgombero dei rifiuti, francamente insostenibile la visione delle nostre città d’arte sepolte da cumuli di spazzatura, circondate da cinghiali. Sono urgenti molteplici provvedimenti, magari invito qualche politico qui a Rio e gli faccio da Cicerone, mostrandogli la bellezza di una città che vive di turismo, senza tutta quell’arte meravigliosa che noi trascuriamo governo dopo governo. Anche i Sindaci sono i benvenuti! Viva Rio

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