giovedì, Dicembre 12Settimanale a cura di Valeria Sorli

Un nuovo album di inediti per la vocalist, voice talent e radio speaker Viviana Dragani

 

Viviana, la nostra redazione è rimasta affascinata dalla poliedricità che ti ha contraddistinto nella tua carriera artistica. Come hai iniziato?

 

Ho iniziato con una innata predisposizione alla danza – a detta dei miei genitori- che è proseguita fino all’età adulta, ho dato esami RAD, insegnato danza jazz e ballato in alcune compagnie torinesi. Durante una audizione per coriste-ballerine ho scoperto di cavarmela bene anche con la voce e da allora anon ho mai smesso di studiare. Dizione studiata da autodidatta, tecnica vocale con i miei risparmi di neo laureata e con il Conservatorio statale di Novara e poi Torino. Una certa gavetta con il trio vocale Blue Dolls e poi lanciata in TV grazie al torinese Piero Chiambretti, a Maurizio Costanzo, alla RAI come ospite di Pino Strabioli e Mirabella, conduttrice di festival con il grande Rutger Hauer, in tour con Renzo Arbore, ad Ankara sul palco con Amii Stewart, gruppo di spalla di Lucio Dalla a Bologna, e tante altre esperienze incredibili.

Da quando mi sono trasferita negli Stati Uniti mi sono concentrata sull’uso della voce parlata e ho partecipato come voice-over talent a vari spot nazionali italiani in onda su La7 e Canale 5. Ho continuato comunque a cantare ho registrato un album jazz di brani assolutamente inediti in tre lingue.

 

E com’è nata l’idea di questo tuo ultimo album?  Di che si tratta?

 

“Liriche oniriche” è un progetto che ha preso forma una ventina d’anni fa quando il pianista Maurizio La Ferla, leggendo le poesie di Orazio Caruso, si accorse della musicalità del testo, potenzialmente adatto al genere di musica che in quel periodo voleva approfondire e che lo ha condotto a comporre alcuni lieder (questo è il nome che la tradizione musicale tedesca ci ha trasmesso, letteralmente “canzoni”), che a tutt’oggi rimangono inediti. Il linguaggio musicale delle composizioni originali che ne sono derivate è quello del jazz, contaminato da varie suggestioni; la lingua dei vari testi è l’italiano, in prevalenza, ma alcuni contenuti sono stati tradotti in inglese ed una canzone è nata direttamente in francese, sotto l’influenza degli chansonniers francesi del dopoguerra.

 

State per realizzare un videoclip sul singolo Una Canzone Semplice…

 

Esatto, essendo una produzione totalmente indipendente, stiamo raccogliendo i fondi per realizzare un videoclip di alto impatto. In “Una canzone semplice” il narratore e l’ascoltatore entrano in simbiosi così profondamente che è come se stessero vivendo lo stesso sogno (“sforzati di sognare solo per me, stai ancora un altro giorno a raccontarmi un avventura che non finisce con i titoli che scorrono”). Dal punto di vista musicale l’idea è quella di utilizzare una forma semplice come strofa e ritornello, anche se, a ben guardare, la successione armonica non banale, e anche l’aspetto ritmico originale (un 4/4 intervallato a volte da un 6/4) contribuiscono a creare un’atmosfera sospesa.

Vi invitiamo tutti a donare anche solo pochi euro per aiutarci a raggiungere il nostro obiettivo, cioè un videoclip d’autore che sarà girato negli Stati Uniti dove la nostra vocalist Viviana Dragani risiede. Ecco il link per la raccolta fondi dei nostri fan https://www.gofundme.com/f/aiutaci-a-realizzare-il-nuovo-videoclip

 

Come mai avete scelto questo titolo per l’album?

 

La dimensione onirica dei contenuti ha ispirato il titolo di questa raccolta: l’affermazione del sogno come energia vitale e talvolta la sua negazione sono i temi ricorrenti. Sogni da raccontare o da conservare nella propria memoria, sogno inteso anche come aspirazione ad una vita piena e, in alcune canzoni, la negazione di questo obiettivo ideale e cioè la disillusione.

Importante anche la scelta dei sognatori che hanno voluto condividere la realizzazione di questo album: Giuseppe Tringali e Alberto Fidone, rispettivamente batterista e contrabbassista degli Urban Fabula. Giuseppe Tringali è lo storico batterista di Amii Stewart. Riccardo Samperi, tecnico del suono di TRP music. E naturalmente il fantastico Maurizio La Ferla al piano.

Liriche oniriche è disponibile su Spotify a questo link https://open.spotify.com/track/5HtPo9dVCGRVE8L2UBBy26 e su tutte le maggiori piattaforme.

 

Hai anche registrato un album monografico sul grande Carlos Gardel? Come nasce la passione per il tango cantato?

 

Nell’album Almatango ci sono ben 14 brani, tutti resi celebri dalla voce e dai film di Carlos Gardel, quasi 45 minuti di musica suonata dal mio quintetto: piano, violino, contrabbasso e chitarra classica. Gli arrangiamenti sono di Marco Parodi che è rimasto fedele agli originali con un tocco personale. Potrete rivivere i salotti della borghesia degli anni Trenta in cui si ascoltava il “tango canción” cioè quello cantato e destinato all’ascolto, che si distingueva invece dal tango milonga destinato al ballo di coppia. Tra i brani più famosi dell’album: Caminito, La Cumparsita (definito Il Tango dei Tanghi), Madreselva (reso popolare in Italia come colonna sonora del film Il Postino), Volver (reinterpretato dalla grande Penelope Cruz nel film omonimo di Pedro Almodóvar) e tanti altri magici tanghi.