martedì, Ottobre 22Settimanale a cura di Valeria Sorli

Licorice Pizza

Regia: Paul Thomas Anderson

Anno: 2021 

 

 

Dal regista di “Magnolia” e “Il petroliere” arriva al cinema un film che è un inno alla gioia e alla spontaneità di quegli anni Settanta dove l’amore al sapor di caramello correva e si rincorreva spensierato tra flipper, materassi ad acqua e crisi politiche.

Los Angeles, 1973. Gary Valentine (Cooper Hoffman), un giovane studente liceale, brillante e intraprendente, dichiara il suo amore ad Alana Kane (Alana Haim), che ha quasi dieci anni più di lui e vive le sue giornate tra un lavoro monotono e una serie di fidanzamenti che non vanno mai a buon fine. Lei rifiuta, lui insiste, lei quasi quasi ci ripensa, ma non può perdere il suo tempo con un adolescente, anche se le fa simpatia. Il film ruota attorno a questi due personaggi, ognuno alla ricerca di qualcosa con la spavalda incoscienza della gioventù, in un mondo a parte, quello della San Fernando Valley, con i miti della vecchia Hollywood al tramonto (il cameo di Sean Penn) e gente fuori di testa e grottesca (altro cameo, Bradley Cooper). Mentre l’America stava progressivamente perdendo la sua innocenza con la guerra in Vietnam e con Nixon al potere, Gary e Alana cercano il proprio posto nel mondo, lui cicciottello con l’incrollabile fiducia nel fare fortuna, lei,  tratti somatici irregolari, aggressiva e scostante con tutti.  Non potrebbero fare a meno l’uno dell’altra e forse non lo sanno nemmeno, ma mentre il mondo cambia, loro corrono per trovarsi, a volte andando in direzioni opposte, ma alla fine s’incontrano e tutto ciò che c’è stato prima, anche una memorabile notte in retro con un furgone senza benzina, è solo una giostra che ha anticipato il primo bacio, che arriva sul finale come tante storie. Sarà amore? Non lo sappiamo e forse non lo sanno neanche loro, ma poco importa.

Paul Thomas Anderson firma un film personale, frutto dei suoi ricordi in quell’angolo di Los Angeles, bello come una bolla di sapone, con due protagonisti memorabili che vivono della spontaneità e della purezza di cui sono fatti certi sogni. Sarà difficile dimenticare la tenerezza dello sguardo di Cooper, figlio del compianto Philip Seymour Hoffman, qui al suo debutto cinematografico, e l’ostinata Alana, nota musicista negli States, anche lei alla sua prima esperienza in un lungometraggio. Colonna sonora d’epoca strepitosa con brani di David Bowie, Nina Simone, Donovan, Sonny & Cher e molti altri. Tutte di peso le candidature ai prossimi Oscar: miglior film, miglior regista e migliore sceneggiatura originale.

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