martedì, Marzo 19Settimanale a cura di Valeria Sorli

Le origini delle fate

 

La fata, creatura leggendaria presente nelle fiabe, è un essere etereo e magico, visto come spirito della natura la cui origine antichissima si perde nel tempo e spesso nella nostra immaginazione

La concezione delle fate come esseri a metà strada fra il divino e l’umano, deriva molto probabilmente dalle società primitive, che utilizzavano pratiche sciamaniche per connettersi con la natura e penetrarne i segreti. Sono residui di remote credenze, gli spiriti invisibili delle forze ancestrali, custodi di segreti che solo pochi umani potevano conoscere e costoro erano per l’appunto gli sciamani. Ciò spiegherebbe la natura lunatica delle fate in letteratura, che talvolta dispensano ricchezza e felicità ed altre volte castighi e maledizioni.

Diversi tipi di fate

Non tutte le fate sono uguali, ogni Paese ha un modo differente di rappresentarle. Le fate orientali sono diverse da quelle occidentali e persino la fata francese è diversa dai “fairies” dell’immaginario collettivo inglese, esseri minuscoli e deliziosi, dotati di ali di farfalla e vestiti con foglie, che si ritrovano in Shakespeare. Altre volte si presentano come delle semplici mutaforma, come nella fiaba della fanciulla cigno, una vergine che viene costretta a sposare l’umano dopo aver perso la possibilità di cambiare aspetto.

Sconvolgente invece è la figura di Melusina, una fata metà donna metà “draconem” cioè serpente, dominata dal desiderio di integrarsi nel mondo umano. Essa si presenta al futuro marito sotto le spoglie di una bellissima e nobile fanciulla e gli assicura felicità e prospera discendenza. Quando il suo vero aspetto viene rivelato, scompare via. Non dimentichiamo però, che il mondo delle fate è infinito!

 

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