giovedì, Aprile 18Settimanale a cura di Valeria Sorli

Italiani e Salute Mentale-Dallo psicologo per ansia o stress

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MAGGIO: MESE DELLA SALUTE MENTALE

 

ITALIANI E SALUTE MENTALE.

UNOBRAVO: 2 PERSONE SU 3 SI RIVOLGONO ALLO PSICOLOGO A CAUSA DI ANSIA O STRESS.

 

  • Unobravo ha analizzato le esigenze delle quasi 300.000 persone che, nel 2022, si sono rivolte alla piattaforma di psicologia online e ha identificato i motivi per cui gli italiani decidono di iniziare un percorso di terapia
  • Il 67% desidera trovare nuove chiavi di lettura della propria vita o lavorare sull’autostima
  • Quasi 2 su 3 si affidano al terapeuta per problemi legati ad ansia o stress
  • Per il 54% la terapia è una risorsa preziosa per affrontare difficoltà legate alla sfera relazionale
  • Più di 1 su 2 si rivolge allo psicologo per combattere tristezza o depressione
  • Il 40,4% vuole intraprendere un percorso di crescita personale
  • Lavoro, sessualità, traumi, rapporto col proprio corpo, malattia, dipendenze ed espatrio sono alcuni degli altri motivi che spingono molti italiani a ricorrere a un professionista

 

Milano, 19 aprile 2023 – Maggio è tradizionalmente il mese delle mamme e delle rose. Ma è anche il mese dei diritti: del diritto al lavoro, alla libertà di stampa, all’espressione della propria sessualità e alla salute mentale. A maggio ricorre, infatti, il Mese della Salute Mentale, un intero mese dedicato alla promozione, prevenzione e divulgazione del benessere psicologico.

Secondo l’AXA Mind Health Report 2023, uno studio congiunto di Ipsos e AXA che ha preso in esame oltre 30.000 persone in 16 Paesi del mondo, l’Italia è ultima in classifica, insieme al Giappone, in quanto a salute mentale. Solo il 18% degli italiani sente, infatti, di essere in uno stato di pieno benessere. I soggetti più a rischio risultano essere le donne, complice la disparità di genere, e i giovani, che scontano l’effetto di un uso eccessivo di social e tecnologie. Dalla ricerca sono, però, emersi anche dati molto positivi e in controtendenza rispetto allo scorso anno: diminuisce lo stigma sull’argomento e cresce la propensione a prendersi cura della propria salute mentale.

 

Un segnale importante, confermato anche dalla recente indagine condotta da YouGov per il servizio di psicologia online e Società Benefit Unobravo: sono ben 9 su 10 gli italiani che si dicono aperti alla psicoterapia e 4 su 10  coloro che dichiarano di aver già intrapreso un percorso con un professionista o di averlo concluso.

 

A lungo avvolta da tabù e pregiudizi, il ricorso alla terapia psicologica sta progressivamente entrando nelle abitudini degli italiani, anche grazie all’introduzione del Bonus Psicologo. Sono, infatti, sempre di più le persone che scelgono di beneficiare della consulenza di un esperto della salute mentale per superare un momento difficile oppure, semplicemente, per migliorare la qualità della propria vita.

 

Italiani e psicoterapia: perché ci rivolgiamo allo psicologo?

Ma quali sono le principali motivazioni che spingono gli italiani ad andare dallo psicologo? Unobravo ha provato a rispondere prendendo in esame le esigenze delle quasi 300.000 persone che, nel corso del 2022, si sono rivolte alla piattaforma di psicologia online per richiedere il supporto di un professionista e intraprendere un percorso di terapia.

 

 

Il 67% desidera trovare nuove chiavi di lettura o lavorare sulla propria autostima.

Per 200.570 persone, più del 67% di coloro che si sono rivolti a Unobravo nel 2022, intraprendere un percorso psicologico è visto come un’opportunità per imparare a guardare alla vita da nuove prospettive o sviluppare maggiore autostima. Sono, infatti, sempre di più coloro che considerano la terapia come un gesto d’amore verso sé stessi e uno strumento per conoscersi meglio, elaborare nuove chiavi di lettura e acquisire più consapevolezza, fiducia e sicurezza.

 

 

Nella foto: la Dott.ssa Valeria Fiorenza Perris, 

Psicoterapeuta e Clinical Director di Unobravo

 

Quasi 2 su 3 si affidano al terapeuta per problemi legati ad ansia o stress.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità non ha dubbi: lo stress è il male del XXI secolo. Dall’ultimo World Mental Health Report è infatti emerso che, nel mondo, sono ben 301 milioni le persone che soffrono di disturbi legati all’ansia. Un dato molto allarmante, ma confermato anche da Unobravo. Un totale di 191.818 persone, quasi 2 su 3 tra coloro che si sono rivolti alla piattaforma di psicologia online nel 2022, hanno dichiarato di provare spesso ansia o di sentirsi molto stressate.

1 su 4 (25,5%) dice di sentirsi di frequente in ansia ma di non comprenderne le ragioni, mentre il 21,7% circoscrive il problema a un periodo particolarmente stressante.

Per il 41% l’ansia costituisce addirittura una condizione invalidante che impedisce lo svolgimento delle attività quotidiane. In alcuni casi, può manifestarsi con attacchi di panico (22,7%) oppure portare coloro che ne soffrono a evitare situazioni potenzialmente stressanti, come interagire con estranei, stare in spazi aperti o lontani da casa e prendere l’aereo (10,5%). Il disturbo d’ansia può, a volte, anche sfociare in ipocondria, ovvero nella paura di ammalarsi o di essere affetti da una grave malattia (6,4%), oppure portare chi ne soffre a compiere azioni ripetitive e immotivate, come lavarsi continuamente le mani, fare segni scaramantici o eseguire gesti in sequenza, nella convinzione di poter così scongiurare eventi spiacevoli (6,2%).

 

“L’ansia è un’espressione emotiva, dunque non ha di per sé una connotazione positiva o negativa. La sua funzione principale è quella di anticipare, a livello cognitivo, una potenziale minaccia e attivare le risorse appropriate per permetterci di fronteggiarla al meglio. È, quindi, una risposta fisiologica e funzionale alle sollecitazioni esterne. Quando circoscritti nel tempo e mantenuti a livelli accettabili, lo stress e l’ansia possono avere un’influenza molto positiva sul corpo e la mente. L’eustress o stress buono rappresenta, infatti, una potente fonte di stimoli e contribuisce a farci sentire più motivati, orientati verso i nostri obiettivi e performanti. Il distress è, invece, una manifestazione negativa dello stress. Anziché fungere da stimolo, questa forma di stress ci fa sentire angosciati, sopraffatti e impotenti. Mentre l’eustress provoca eccitazione, il distress causa agitazione, preoccupazione, disagio e malessere. Quando lo stress, da episodico e funzionale, diventa una condizione cronica oppure inizia a interferire con lo svolgimento delle attività quotidiane, allora è necessario intervenire. In questi casi, è consigliabile rivolgersi a un professionista della salute mentale. Una volta identificate le cause, il terapeuta può fornire al paziente gli strumenti utili per affrontare l’ansia e imparare a gestirla”, ha commentato la Dottoressa Valeria Fiorenza Perris, Psicoterapeuta e Clinical Director del servizio di psicologia online Unobravo.

 

 

Per il 54% la terapia è una risorsa preziosa per affrontare difficoltà legate alla sfera relazionale.

Oltre ad ansia e stress, anche le problematiche legate alla sfera relazionale figurano sul podio delle principali ragioni per cui gli italiani cercano un supporto psicologico.

Secondo i dati raccolti da Unobravo, il 54% lamenta di non sentirsi sereno riguardo la propria vita affettiva e di vivere con difficoltà le relazioni con partner, figli, familiari o amici.

Molti decidono, invece, di affidarsi a un professionista della salute mentale per affrontare e superare una perdita. Il 5,2% si è, infatti, rivolto a Unobravo in seguito alla fine di una relazione sentimentale, mentre il 3% per aver subito un lutto o una grave perdita affettiva.

 

 

Più di 1 su 2 si rivolge allo psicologo per combattere tristezza o depressione.

Quasi 152.000 italiani, il 50,9% di coloro che si sono rivolti a Unobravo nel 2022, hanno dichiarato di sentirsi molto spesso tristi. Il 22% dice, invece, di alternare momenti di grande euforia ad altri di forte abbattimento.

Per il 34,7% questa condizione di tristezza si manifesta con una perdita d’interesse verso tutto ciò che li circonda, mentre il 21,6% sente di non valere nulla e che la propria vita abbia perso significato. Per oltre 1 su 4 la tristezza è percepita come qualcosa di invalidante e un ostacolo allo svolgimento delle attività quotidiane. Infine, sono ben l’8,4% coloro che hanno pensato almeno una volta in vita loro di farsi del male.

I dati rilevati da Unobravo destano molta preoccupazione ma, purtroppo, non stupiscono. L’OMS stima infatti che, nel mondo, siano oltre 208 milioni le persone affette da depressione. In Italia, la depressione risulta essere il disturbo mentale più diffuso. Secondo l’Istat, a soffrirne sono più di 3,5 milioni di italiani, circa 1 su 17.

“La tristezza è un’emozione e, al pari delle altre emozioni, è qualcosa di intrinseco e connaturato alla natura umana. Invece di evitarla, è importante imparare a riconoscerla, accettarla e accoglierla. Sentirsi tristi non significa necessariamente soffrire di depressione. Quando, però, questo stato d’animo perdura nel tempo, non è riconducibile a cause ben precise – come una separazione, una perdita o un evento traumatico – e la sua presenza incide in modo significativo sulla capacità di funzionamento dell’individuo, è raccomandabile rivolgersi tempestivamente a un professionista della salute. Se confusa con la tristezza e trascurata, la depressione può, infatti, aggravarsi e cronicizzarsi. Una volta diagnosticata, è importante intraprendere un percorso di terapia mirato. La psicoterapia è molto efficace nella cura della depressione e nella prevenzione delle ricadute. Nei casi più gravi, potrebbe risultare necessario abbinare al sostegno psicologico anche un trattamento farmacologico, da seguire sempre sotto stretto controllo medico. Qualsiasi sia l’intensità con cui la depressione si manifesta, è fondamentale tenere comunque sempre bene a mente che non si tratta di un male incurabile e che, con la giusta terapia, è davvero possibile guarirne e tornare a vivere appieno”, ha dichiarato la Dottoressa Valeria Fiorenza Perris, Psicoterapeuta e Clinical Director di Unobravo.

 

 

Il 40,4% vuole intraprendere un percorso di crescita personale.

Non tutti coloro che si rivolgono allo psicologo lo fanno per affrontare una situazione di forte disagio o curare una patologia. Il 40,4% ha, infatti, deciso di affidarsi a Unobravo per intraprendere un percorso di crescita personale.

Quasi 1 su 4 sente l’esigenza di conoscere meglio sé stesso, il 23,7% lamenta una carenza di autostima e vorrebbe acquisire più sicurezza, mentre il 15,4% sente di aver bisogno di una svolta nella propria vita. Qualunque sia l’obiettivo specifico, la terapia psicologica può costituire un valido supporto alla crescita e allo sviluppo dell’individuo. Con l’ausilio del terapeuta è, infatti, possibile iniziare un viaggio dentro sé stessi, per conoscersi meglio, divenire più consapevoli delle proprie capacità e sviluppare tutte quelle risorse interiori necessarie per poter attuare un cambiamento positivo.

 

 

Lavoro, sessualità, traumi, rapporto col proprio corpo, malattia, dipendenze, espatrio: alcuni degli altri motivi che spingono molti italiani a ricorrere a un professionista.

Oltre alle motivazioni elencate precedentemente, ci sono molte altre circostanze in cui la terapia può risultare molto efficace. Nello specifico, il 29,8% si è rivolto a Unobravo per migliorare il rapporto col proprio corpo o col cibo, il 23% per superare delle difficoltà correlate alla sfera lavorativa, mentre il 18,5% per risolvere delle problematiche legate alla sessualità. Il 21,8 % ha, invece, deciso di intraprendere un percorso psicologico a seguito di un evento traumatico. Sono molti anche coloro che decidono di affidarsi a un professionista per affrontare una malattia o una dipendenza, che li riguarda in prima persona o che affligge una persona a loro cara. Infine, la psicoterapia può essere di grande aiuto anche a chi vive delle difficoltà connesse all’espatrio o al rimpatrio dopo un lungo periodo trascorso all’estero.

 

 

Quando e perché rivolgersi a uno psicologo? 

“A tutti può capitare di dover affrontare situazioni particolarmente complesse o destabilizzanti oppure di avvertire, in alcune fasi della vita, un forte senso di difficoltà, smarrimento o disagio. Quando si ha la sensazione di essere bloccati, quando gli ostacoli ci sembrano insormontabili o quando ansia, stress, preoccupazioni, paure o sbalzi d’umore perdurano nel tempo e influiscono negativamente sulla nostra vita, allora può essere necessario avvalersi di un supporto esterno. Scegliere di rivolgersi a un professionista non deve mai essere vissuto come un fallimento personale, ma come un atto di amore verso sé stessi. Così come in presenza di un malessere fisico è prassi consultare il medico, allo stesso modo, se si prova un disagio psicologico, dovrebbe essere consuetudine affidarsi a un esperto di salute mentale. Non è necessario essere afflitti da gravi problemi o serie patologie per intraprendere un percorso psicologico: la terapia può, infatti, essere molto utile anche per conoscersi meglio, acquisire più consapevolezza e nutrire la propria autostima. Ogni esperienza è unica e va approcciata come tale: per questo Unobravo utilizza un questionario gratuito e un innovativo sistema di matching capace di associare l’utente con il terapeuta del team più adatto per esigenze, affinità e problematiche, tra oltre 2.800 professionisti, fornendo a ogni paziente una terapia online su misura e d’eccellenza. Qualsiasi sia il motivo per cui sentiamo il bisogno di rivolgerci a uno psicologo, un percorso terapeutico può contribuire a migliorare il nostro benessere mentale, fisico ed emotivo e apportare grandi benefici alla vita di ciascuno di noi”, ha concluso la Dottoressa Valeria Fiorenza Perris, Psicoterapeuta e Clinical Director di Unobravo.

 

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