venerdì, Aprile 19Settimanale a cura di Valeria Sorli

“Fuori dal centro”

Bergamo, ottobre 2021 – Fino all’1 novembre (dal venerdì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 20) prosegue la terza edizione di Fotografica- Festival di Fotografia Bergamo, la rassegna fotografica biennale di Bergamo – organizzata dall’Associazione FOTOGRAFICA in collaborazione con il Comune di Bergamo e sostenuta da BCC Bergamo e Istituto per il Credito Sportivo – dedicata quest’anno al tema della periferie: “Fuori dal centro”. A esplorare e indagare tutti “i luoghi non luoghi” spesso non solo urbani, sono fotografi del calibro di Gabriele Basilico, Monika Bulaj, Francesco Faraci, Sergio Ramazzotti, Giovanni Diffidenti, Silvia Alessi, Fausto Podavini, Valerio Bispuri, Emile Ducke, Christian Rota. Al loro ampio sguardo è affidata la sintesi visiva di Fuori dal Centro, un percorso espositivo di 10 mostre che raccontano tutte le declinazioni della parola periferia, metafora di luoghi lontani, urbani, vicini, chiusi o impenetrabili spazi dell’anima.

 

Dal progetto BROKEN SONGLINES di Monika Bulaj – in collaborazione con FUJIFILM – che ci regala fotografie capaci di immortalare le ultime oasi d’incontro tra fedi, alle viscere del capoluogo siciliano, indagato per tre anni da Francesco Faraci con MALACARNE: KIDS COME FIRST. Dalle BARACCOPOLIS di Sergio Ramazzotti, che con lo sguardo potente del reportage indaga il popolo italiano nascosto tra cantine, roulotte, automobili e baracche a Giovanni Diffidenti che in “L’ALTRA FACCIA” TRA VERDELLINO, ZINGONIA E CISERANO documenta il percorso del territorio estremo a cavallo tra Verdellino, Zingonia e Ciserano, in provincia di Bergamo.

Dal PICCOLO PAMIR AFGHANO, periferia del mondo a 4 mila metri sul mare e del suo Corridoio Wakhan, lunga striscia di terra larga pochi chilometri nell’Afghanistan nordorientale divenuto vicolo cieco in seguito alla chiusura di tutte le frontiere, superbamente raccontato dallo sguardo di Silvia Alessi, alla periferia dell’anima che colpisce le persone affette da Alzheimer nel racconto di Fausto Podavini che narra la lunga e silenziosa trasformazione che accompagna Mirella e Luigi nel progetto MiRelLa.

Dai PRIGIONIERI di Valerio Bispuri, che posa il suo sguardo sull’invisibilità dei detenuti delle carceri italiane a DIAGNOSIS. il viaggio di Emile Ducke lungo il convoglio ospedaliero che passa attraverso le più sperdute città della Siberia offrendo assistenza sanitaria a popolazioni che vivono in terre remote. Dalle terre lontane di Christian Rota, PHYSIS, luoghi salvifici che riportano la natura alla sua potenza creatrice e distruttrice, bella e disarmante fino a BERGAMO.

Gli scatti del grande fotografo Gabriele Basilico, esposti grazie alla collaborazione con Ance Bergamo, sono un viaggio nella città minuziosamente documentato, che mette in relazione architetture e spazi, contraddizioni ed assonanze grazie a uno studio capillare e un occhio meticoloso.

 

©Monika Bulaj – Broken Songlines                                                                                                                                                  ©Sergio Ramazzotti – Baraccopolis                                                                                                                                                 © Valerio Bispuri – Prigionieri

 

BROKEN SONGLINES con e di Monika Bulaj – 27 ottobre, ore 20:45 presso Cinema Conca Verde – Bergamo (in collaborazione con Molte Fedi sotto lo stesso cielo, rassegna culturale delle ACLI di Bergamo)

Tra gli eventi previsti nelle prossime settimane, ricordiamo l’appuntamento con Monika Bulaj (fotografa, reporter e documentarista) e Broken Songlines, spettacolo teatrale che si svolge il 27 ottobre 2021 – Ore 20:45 c/o Cinema Conca Verde – Bergamo. Monika Bulaj ha viaggiato con la macchina fotografica tra i confini spirituali, nei crocevia dei regni dimenticati, dove scintillano le fedi e le tradizioni dei più deboli e indifesi, con la loro resistenza fragile e inerme, la loro capacità al dialogo e all’incontro. In cammino con i nomadi, minoranze in fuga, pellegrini, anche nei luoghi più tremendi ha cercato il bello: la solidarietà nella guerra, la coabitazione tra fedi laddove si mettono bombe, le crepe nella teoria del cosiddetto scontro di civiltà, dove gli dei sembrano in guerra tra di loro, evocati da presidenti, terroristi e banditi. Al centro della sua ricerca è il corpo, che contiene il segreto della memoria collettiva: nell’arcaicità dei gesti si legge la saggezza arcana del popolo, la ricerca della liberazione attraverso l’uso sapiente dei sensi.

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