venerdì, Dicembre 13Settimanale a cura di Valeria Sorli

Death, what? The sun’s corpse will roll on di Sarah Entwistle

CASCINA I.D.E.A.

presenta

 

SARAH ENTWISTLE

Death, what? The sun’s corpse will roll on

 

 

maggio – settembre 2023

OPENING

14 maggio 2023, 11.00 – 18.00

 

 

CASCINA I.D.E.A.

Via Guglielmo Marconi 26, Agrate Conturbia (NO)

visita su appuntamento

 


Immersa nelle campagne del novarese, dal 14 maggio, Cascina I.D.E.A. – il complesso rurale trasformato da Nicoletta Rusconi Art Projects in luogo dedicato all’arte e alla sperimentazione – presenta “Death, what? The sun’s corpse will roll on”, mostra personale di Sarah Entwistle (1979) a cura di Elsa Barbieri.

 

Se nel cerchio di un pensiero – scriveva Alda Merini – «a volte mi riposo sognando», Sarah Entwistle assume l’idea di circolarità e non di linearità come cardine formale del progetto di residenza. Architettura, spiritualità e intelletto sono le parole chiave che ci permettono di leggere “Death, what? The sun’s corpse will roll on” e, più in generale, la ricerca artistica di Entwistle, affascinata dalla natura malleabile dei materiali e dalla pratica storica dell’architettura della spolia, ovvero l’appropriazione di materiali in nuove forme. Il riutilizzo di materiale edilizio, tratto da costruzioni precedenti non più in uso, è comune in tutta la storia umana, ma il fenomeno del reimpiego assunse precisi caratteri artistici nell’ambito dell’architettura romana di epoca tardo antica e in seguito in tutta l’epoca medievale. Diversamente dall’interpretazione ideologica, che spiegava il fenomeno in termini di trionfo sul nemico, così come da quella pragmatica, che ne sottolineava l’economicità, la spolia di Entwistle è da leggersi in chiave di un divenire, nella natura come nelle vicende umano, secondo uno schema ciclico.

 

La circolarità, e non linearità, insieme alla polarità tra passato e futuro, rovina e rinascita, sono espresse nel percorso di “Death, what? The sun’s corpse will roll on” attraverso un nuovo corpus di arazzi e sculture, a parete e a pavimento. Come un insieme di habitat differenti, Entwistle trasforma ogni stanza dello spazio espositivo in un articolato labirinto – da intendersi come struttura – per determinare un nuovo modo di essere presente e di relazionarsi con l’opera, anche fidandosi del proprio senso. L’invito a guardare oltre al progetto nella sua accezione corrente, è enfatizzato dalla scelta delle cromie che, in genere, in architettura hanno la capacità di scavare e denudare una razionalità progettuale sconfinando spesso in un alto valore poetico. La scelta di Entwistle del rosso, del blu e del bianco è, intenzionalmente, una porta visiva per scoprire quei flussi di forze, spesso invisibili, che si concentrano prima, durante e dopo i momenti della creazione.

 

Richiamandosi all’irrazionale, all’invisibile e all’energetico, Sarah Entwistle con “Death, what? The sun’s corpse will roll on” afferma il concetto di rigenerazione, nonché rinascita, reincarnazione, resurrezione e trasformazione, come potente forza contraria al determinismo personale e culturale.

 

Sarah Entwistle (1979, Londra) vive e lavora a Berlino. Si è formata come architetto, presso The Bartlett, UCL e Architectural Association, Londra. Nel 2019 ha ricevuto il premio principale di Mostyn21, Mostyn Gallery e nel 2017 ha ricevuto l’Artists’ International Development Fund, Arts Council England. Nel 2014 ha ricevuto il Foundation Le Corbusier Grant for Visual Artists e nel 2015 ha presentato una mostra personale, “He was my father and I an atom, destined to grow into him”, alla Fondation Le Corbusier di Parigi. La mostra ha coinciso con la pubblicazione della sua biografia sperimentale, “Please send this book to my mother,” Sternberg Press, 2015, pubblicata con il sostegno della Graham Foundation for the advanced studies in fine art, Chicago.