giovedì, Maggio 16Settimanale a cura di Valeria Sorli

Dal passato.. al Passito

La calura estiva di questi giorni ci porta verso sud, in una piccola terra circondata da tanto mare: l’isola di Pantelleria.
L’antica Cossyra, si è rivelata isola di eroi fin dai tempi più remoti; numerosi furono gli abitanti di questo ventoso approdo la cui posizione strategica al centro del Mediterraneo, all’incrocio delle rotte marinare tra Occidente e Oriente, la rese ambita conquista in ogni tempo.
Terra di antichi eroi e dei nostri giorni che l’hanno apprezzata e amata a tal punto da spingersi, nonostante le avversità, nella coltivazione della vite e nella produzione di un vino la cui pratica di coltivazione è tutelata dall’Unesco, divenuta Patrimonio dell’umanità!
I forti venti di Scirocco e di Grecale che prepotentemente spazzano quei luoghi, uniti al sole e al salmastro che dal Mediterraneo la fa da padrone, hanno contribuito a rendere da più di duemila anni il Passito di Pantelleria un vino unico e apprezzato in tutto il mondo.
Gli antichi furono strenui amanti dei vini dolci a cui erano soliti aggiungere miele e spezie che donassero loro un gusto speciale e tale amore è sopravvissuto nel tempo fino ai famosi vini dolci siciliani di oggi.
Sublime diviene sorseggiare un calice di Passito di Pantelleria giallo oro con riflessi ambrati; aromatico intenso con sentori di fichi secchi e frutta matura. Speciale è il suo retrogusto di arancia candita, miele, mirtilli e uvetta. Perfetto abbinato con formaggi freschi e imperdibie con i dolci tipici siciliani alle mandorle.                                       Vera, unica, esperienza sensoriale pari all’unicità e al fascino del territorio in cui viene prodotto.
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a cura di Costanza Lastrucci
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