venerdì, Aprile 26Settimanale a cura di Valeria Sorli

Cinema-Little Joe

LITTLE JOE

Regia: Jessica Hausner

Anno: 2019

 

 

 

In un laboratorio botanico si stanno sperimentando nuovi tipi di piante, tra cui una dal fiore rosso, che potrebbe essere in grado di donare la felicità a chi la possiede: una potenziale scoperta eccezionale in grado di cambiare la vita dell’uomo. Nel team di biologi troviamo Alice (Emily Beecham), madre divorziata con un ragazzino di cui prendersi cura, e Chris (Ben Whishaw), segretamente innamorato della sua collega, ma incapace di dichiararsi.

In un ambiente asettico dove tutto sembra procedere con ordine e regolarità, a un certo punto accade qualcosa di anomalo, quando la pianta dal fiore rosso, battezzata Little Joe, emette una sostanza vaporosa che pare abbia effetto su chi la inala, modificando non solo il suo umore, ma anche la mente e il comportamento.

Cresce piano ma inevitabile il clima di sospetto e la più anziana fra gli scienziati del laboratorio, Bella (Kerry Fox), mette per prima sotto accusa gli effetti negativi della pianta, affascinante ma pericolosa. Se in un primo tempo nessuno le crede, Alice deve poi rivedere la sua posizione, quando si accorge di un inedito atteggiamento ostile del figlio nei suoi confronti, proprio in seguito al contatto del ragazzino con la pianta. Little Joe è davvero in grado di manipolare la mente umana? Una serie di eventi insoliti e strani accadono nel laboratorio, dove nessuno sembra più essere uguale a prima.

Presentato al Festival di Cannes nel 2019, “Little Joe” dipinge una società distopica dove i rapporti tra gli uomini sono raggelati e crea un clima di progressiva paranoia che richiama classici della fantascienza anni ’50, come “L’invasione degli ultracorpi”. Gli interni, dalla casa di Alice al laboratorio, sono essenziali e asettici, privi, si direbbe, di umanità, come gli sguardi dei protagonisti del film, che poco alla volta si svuotano d’espressione. Stessa cosa per l’abbigliamento di Alice, rigoroso, castigato, studiatissimo nei colori pastello, che contrastano col rosso vivo dei petali di Little Joe. Nell’atmosfera generale, che cattura sempre più lo spettatore, aleggia un tono inquietante che segna nel profondo, senza lasciare spiegazioni plausibili.

“Little Joe” porta la firma dall’austriaca Jessica Hausner, al suo quinto film e primo lungometraggio in lingua inglese, che dirige con mano sicura e occhio lucido una storia che procede sul filo del dubbio e riflette sulla condizione umana, in bilico tra infelicità quotidiana e ricerca della felicità, che, tuttavia, se è in grado di dare qualcosa, sottrae comunque altro. Nell’ottimo cast spicca il volto spaesato e inquieto di Emily Beecham, biologa tanto dedita al lavoro quanto madre apprensiva, che vive il rapporto col figlio portandosi dentro un bagaglio di sensi di colpa. Per la sua interpretazione a Cannes ha vinto il premio come miglior attrice.

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