Centrale Fies torna con un festival diffuso, per festeggiare i 43 anni di attività di un luogo che negli anni ha sostenuto, prodotto e lanciato artiste e artisti internazionali e italiani, mostrando al pubblico sempre in grande anteprima rispetto alle città, le nuove tendenze della scena teatrale e performativa contemporanea. Ecco che il festival si dilata nel tempo coprendo i mesi di maggio, giugno e luglio, presentando gli esiti della ricerca di un intero anno di lavoro dedicato allo studio delle pratiche performative contemporanee.
Dal 26 maggio al 3 luglio Centrale Fies si apre al pubblico con una serie di appuntamenti legati alle Arti Performative e Visive: una programmazione scaturita dalle linee di ricerca praticate durante l’anno, che prendono forma in tre momenti distinti: Un Weekend Cannibale da Sogno (27 -29 maggio), apap-Feminist Futures (17 – 19 giugno), Live Works Summit (1- 3 luglio).
Da oggi è possibile acquistare i biglietti per tutte le performance sulla piattaforma di Vivaticket e prenotare il proprio ingresso agli eventi del public program su Eventbrite.
“In questi anni – racconta il Direttore Dino Sommadossi – Centrale Fies sceglie di farsi strumento culturale e politico dando visibilità e voce non solo all’atto finale che si porta in scena, ma anche al costante e quotidiano lavoro di chi opera nell’arte, in rete insieme a festival, teatri e centri di produzione in Italia. Oltre agli spettacoli e alle performance Centrale Fies sceglie di aprire al pubblico studio visit, scuole libere per la formazione informale e momenti di confronto e dialogo diretto con gli artisti e le artiste, creando una programmazione diffusa. Una nuova programmazione diffusa che da due anni rilancia, anche nell’immaginario collettivo, una realtà quella di Centrale Fies che da anni produce performance, spettacoli e mostre, oltre a simposi sulle politiche culturali, laboratori per bambini e per ragazzi under 35, momenti continui di studio e formazione per artisti e artiste, curatori, ricercatrici all’interno di un panorama nazionale e internazionale complesso e articolato”.
Il calendario delle attività aperte al pubblico di Centrale Fies ha come protagonista una board curatoriale composta da curatori e curatrici, sociologhe, artisti e ricercatrici formata da Barbara Boninsegna, Simone Frangi, Claudia D’Alonzo, Filippo Andreatta, Mackda Ghebremariam Tesfau’, Denis Isaia, Justin Randolph Thompson con la curatela esecutiva di Maria Chemello. Quest’anno la programmazione diffusa vede la presenza di Francesca Pennini/CollettivO CineticO a curare il progetto speciale di maggio.
Per Barbara Boninsegna, Direttrice artistica, curatrice e co-founder di Centrale Fies:
“L’idea della curatela condivisa in linea con la filosofia e le pratiche di ricerca di altri centri internazionali, arriva in anni dove si sperimentano anche modalità di co-direzione e co-curatela, potenziando il lavoro comune e le competenze di ognuno, e dando la possibilità a un centro come Fies di esplorare le tematiche e le discipline più urgenti del contemporaneo attraverso più sguardi che puntano in direzioni molto diverse. La programmazione di quest’anno ne è la riprova.”
*Centrale Fies è un centro di ricerca delle pratiche performative contemporanee situato all’interno di una centrale idroelettrica di inizio novecento, in parte ancora attiva, proprietà di Hydro Dolomiti Energia.
Il progetto, avviato nel 1999 da Barbara Boninsegna e Dino Sommadossi con la Cooperativa il Gaviale sull’esperienza del festival drodesera (nato nel 1981), è di fatto una vera e propria impresa culturale la cui attività è connotata da un modello di sostenibilità ibrido, cui concorrono contributi pubblici e privati. Sede di Live Works – Free School of Performance, esempio pioniere di rigenerazione industriale a fini culturali e attivatore di progetti e public program atti a potenziarne ulteriormente le pratiche, gli assi, le politiche e le filosofie. Centrale Fies mette a disposizione di artisti e artiste, di un territorio e di una politica culturale in continua evoluzione, una board curatoriale fluida composta da curatori e curatrici, sociologhe/i, artiste/i, ricercatrici/i. Centrale Fies è il primo esempio in Italia di recupero di archeologia industriale a fini artistici e culturali all’interno del quale si rinnovano le sperimentazioni su pratiche, modalità e processi produttivi legati alle residenze artistiche (anche family friendly!) e alle arti performative.