venerdì, Aprile 19Settimanale a cura di Valeria Sorli

Alviero Martini: il bagaglio perfetto

Come si viaggiava un tempo? Divinamente! Ma ricordate l’epopea dei grandi viaggi in transatlantico, con appresso una serie di bauli, verticali, orizzontali, cappelliere, valigie e beauty case in pelle, con cappelli e un guardaroba da viaggio da fare invidia. Oppure i primi viaggi in aereo tra gli anni 50-90, dove non c’erano limitazioni di leggi, dimensioni del bagaglio,  overwheight… che anni meravigliosi!  Fare le valigie era un divertimento, e per rassicurarti non facevi altro che aggiungere vestiti o suppellettili, che magari non servivano, ma ti davano la sicurezza di avere con te “la casa”…. Poi all’improvviso tutto è cambiato! Con l’attentato dell’11 settembre 2001, il mondo è cambiato completamente, dalla psicosi all’economia, dai rapporti personali diventati super diffidenti alle leggi restrittive sulle misure dei bagagli, quantità e composizione, controlli sempre più serrati per garantirci una sicurezza e incolumità, talvolta esasperante e addirittura paradossalmente “insicuro”. La follia umana ha minato per sempre la nostra serenità e veniamo sottoposti a controlli che a volte ci paiono persino ridicoli, come non poter varcare una soglia del metaldetector con una piccola bottiglietta d’acqua, a volte anche mezza consumata…. Eppure, la nostra sicurezza merita tutto questo, mente l’umanità non meritava certo le stragi compiute in questi anni del nuovo millennio. Un computer portatile in una vaschetta, nell’altra un tablet, poi ancora monete, cellulari e cinture. Poi la borsa che se per caso hai dei liquidi devono stare in una busta in plastica trasparente a parte! Mi sono sempre chiesto, non avendone, ma quelle persone con il corpo cosparso di piercing, per loro sarà ancora più severo il controllo, e i bip al loro passaggio allarmano l’intero aeroporto? Insomma, ci siamo dovuti adeguare ad una altro modo di viaggiare, ad un nuovo test per la composizione del nostro guardaroba. Viaggiando molto, ho dovuto adottare molteplici strategie; dipende dai giorni di permanenza, dall’occasione che può essere casual, o elegante, dal mezzo che uso, e dalla meteorologia della località che dovrò raggiungere. Molti conti da fare, molti calcoli e infine la prova bilancia… per il bagaglio! E allora riapri, togli quella scarpa ingombrante e pesante, via quel  giubbotto voluminoso, e via tutte quelle confezioni di barattoli per la cura del corpo, che anche la bilancia non approva.

Dunque la mia tecnica principale è di comporre la valigia o il trolley con capi di un solo colore o tonalità: per esempio un viaggio tutto sul blu, un altro sul beige e marrone oppure tutto nero: così economizzo scarpe, riduco i capi e sono  certo che sarò sempre coordinato, ma soprattutto il mio bagaglio passerà il temuto test al chek-in, sia che abbia un biglietto di economy o business, dove qualcosa in più è concesso, ma potrei dover fare dei voli all’interno del paese che visito, e dunque inutile sovraccaricarmi di abiti o scarpe, di capi spalla o maglioni, intimo e camiceria…. Tutto a beneficio del servizio laundry degli hotel, che in mezza giornata ti riconsegnano tutto lavato stirato e profumato! La regina della moda americana, Donna Karan, ha sdoganato per le donne il “TUTTO NERO”… e così le americane, ma quasi contemporaneamente tutto il mondo si è tranquillizzato con il mix più semplice in assoluto, a discapito a volte del buongusto, poiché anche il nero ha varie tonalità e così si mescolano malamente insieme un nero lavagna con un nero violaceo, uno stone black con un altro pezzo che vira al grigio. Attente donne, il nero è uno dei colori più complicati proprio per questa particolarità di appartenere a più famiglie cromatiche.

Nelle mie collezioni propongo il tutto coordinato, pacchetti interi di merceologie varie, per rasserenare le mie viaggiatrici o viaggiatori, che dall’occhiale all’orologio, dalla scarpa all’abito, dall’intimo al gioiello, nulla è casuale, tutto è studiato per evitare che si confondano con quelle persone che scambiano l’aereo per una palestra, attrezzati di imbarazzanti quanto sgargianti tute ginniche, con altrettante improponibili scarpe da corsa fluorescenti!

Si, la mia viaggiatrice è chic sia a terra che in volo, sia sulla sua auto o su una alta velocità, e si distingue per l’armonia che emana, si nota per l’eleganza e lo charme che diffonde.

Tutto ALV, Andare Lontano Viaggiando…. of course!

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