The last showgirl Regia: Gia Coppola
Anno: 2024
E’ stata una lunga e gloriosa carriera quella di Shelley Gardner (Pamela Anderson), ballerina di fila di “Le Razzle Dazzle”, storico spettacolo di discinte soubrette di Las Vegas. Uno spettacolo di piume e scintillanti paillettes, di stile parigino e privo di volgarità, ben lontano dai moderni show di lap-dance. Ma ora è giunto il tempo di chiudere i battenti dopo molti anni, a fronte delle mutate esigenze del pubblico, e il piccolo gruppo di ballerine, di cui Shelley è la più anziana, deve trovarsi un nuovo impiego. Non sarà facile per tutte affrontare nuove audizioni, nuovi provini, in uno show-biz già saturo di giovani disinibite, specie per Shelley che a 57 anni è fuori target per un certo tipo di spettacolo. Potrebbe fare la cameriera in qualche casinò, come l’amica ed ex-collega Annette (Jamie Lee Curtis), oppure cercare di accasarsi con qualche uomo economicamente sistemato, come il manager del suo spettacolo, ma è difficile accettare lo stato delle cose. Legata ad un microcosmo dorato fatto di camerini e specchiere, luccicanti costumi, smaglianti sorrisi, Shelley cerca di (ri)dare un senso alla sua vita in un mondo cambiato e cerca di riallacciare i rapporti con la figlia ormai ventenne, data in affidamento quand’era piccola ad una famiglia che si è presa cura di lei. Non sarà così facile nemmeno questo riavvicinamento affettivo, di fronte ad una figlia che non la sente come madre. Durante la sua ultima rappresentazione, davanti al pubblico che la ama e l’ammira, Shelley guarda avanti con uno sguardo malinconico ma pieno di speranza ed un raggiante sorriso stampato sul volto come in ogni replica, perchè lo spettacolo deve comunque andare avanti, come la vita.
“The last showgirl” segna il ritorno sugli schermi di Pamela Anderson, su cui probabilmente nessuno avrebbe scommesso nulla come attrice, e lo fa con un’interpretazione intensa da lasciar stupiti quanti se la ricordavano come sexy bagnina nella serie “Baywatch” o in film dimenticabili. La showgirl Shelley è in fondo la stessa Anderson, che si mette a nudo con naturalezza mostrando vulnerabilità interiori e il passare degli anni sulla pelle, quando, spente le luci dello spettacolo, si mostra per quella che è. Ancora fiduciosa nelle sue capacità artistiche e nell’alto livello del suo show, non accetta di essere messa da parte, di non essere più ammirata e di non avere più nulla da dire in un mondo scintillante (ma fasullo) in cui lei ha sempre creduto fermamente, tanto da aver sacrificato l’affetto della figlia. Forse è questo il destino che prospetta Las Vegas a certe persone, che fa brillare di notte e a cui poi di giorno toglie il cerone per mostrare lo squallore delle loro esistenze. Anche se la storia e la regia di Gia Coppola non sono del tutto originali e si vorrebbe sapere più su certi personaggi, abbozzati e stereotipati, il film ha il suo punto di forza nell’interpretazione della Anderson e nell’istantanea su un mondo a parte, pronto ad implodere in qualsiasi momento sulle note di “Total eclipse of the heart” che risuona come la fine di un’era nel casinò.