sabato, Ottobre 5Settimanale a cura di Valeria Sorli

Road to Equality- Un progetto da campionesse

Ciclismo, Mondiale Gravel: le cicliste di
Alessandra Cappellotto
entrano nella storia

Bronzo per Nicole D’Agostin, ottimo risultato anche per le sorelle Yuldoz e Fariba Ashimi che hanno corso con la maglia dell’Afghanistan
 

Un oro, due bronzi, due partecipazioni olimpioniche e Collare d’Oro al Merito Sportivo: tutto questo è Alessandra Cappellotto, prima donna italiana ad aver vinto un mondiale di ciclismo su strada. Una campionessa in sella, ma soprattutto nella vita, perché la carriera di Alessandra non si ferma qui: è stata la prima donna ad essere consigliere FCI e vice-presidente ACCPI, mentre nel 2017, ha creato il CPA Women di cui è Managing Director. A giugno 2022 vince il premio “Sport diritti umani” di Amnesty International e Sport4Sociey. Una vera forza della natura, vicentina di Sarcedo, legata al suo Veneto che incarna l’essenza del ciclismo e da sempre socialmente attiva, con particolare attenzione alla parità di genere.
Nel 2021, come naturale prosecuzione del CPA Women, Alessandra fonda Road to Equality, l’associazione sportiva dilettantistica che, attraverso il ciclismo, promuove l’emancipazione femminile nei Paesi in via di sviluppo e in tutti quelli in cui le donne non godono di diritti. Ed è proprio grazie alla sua associazione che 14 persone afghane hanno trovato rifugio nel suo amato Veneto.
Come tutti sappiamo, da agosto 2021, l’Afghanistan conosce una nuova e triste fase storica: in seguito all’istaurazione del regime talebano, le donne sono state private di ogni diritto fondamentale, tra cui praticare qualsiasi tipo di sport. Per loro, quindi, l’unica via di salvezza era la fuga.
Il grido di aiuto di alcune cicliste afghane, tra cui Yuldoz e Fariba Ashimi, non è rimasto inascoltato. È nato tutto da una chiamata fatta ad Alessandra, da qui poi la collaborazione con la Farnesina per portare in salvo le ragazze e i loro famigliari. A settembre 2021, l’arrivo in Italia e con esso, non solo una grande opportunità ciclistica, ma una nuova possibilità di vita.
Le ragazze devono ancora prendere le misure con il ciclismo europeo, un cammino che potrebbe durare qualche anno, ma essere qui con noi, al sicuro, e continuare con la loro passione, è il risultato più importante: «La mia associazione le ha accolte proprio per dare loro un’opportunità di riscatto. Il ciclismo è stato la loro salvezza, stanno vivendo un sogno. Per due di loro, Yuldoz e Fariba, aver partecipato al primo Mondiale Gravel è già un successo», spiega Alessandra.
Sabato 08 ottobre 2022, infatti, Yuldoz e Fariba, 19 e 21 anni, hanno corso al primo Mondiale Gravel nella categoria Elitè con la maglia dell’Afghanistan, riconosciuta dall’UCI e fortemente simbolica, proprio perché è quella che veniva indossata dagli atleti afghani prima della presa del potere da parte dei Talebani.

Le sorelle Yuldoz e Fariba Ashimi.

Grazie al sostegno di Alessandra e della sua associazione, anche le cicliste Lija Laizane (Lettonia) e Nicole D’Agostin (Italia) hanno partecipato al Mondiale Gravel, rispettivamente nella categoria Elitè Donne e Master 19-34 anni. La professionista Ljia ha guadagnato il 16° posto dopo un’eccellente performance, mentre Nicole ha regalato un finale col botto: è salita dritta sul podio, in terza posizione, meritandosi così la medaglia di bronzo.
Una giornata davvero indimenticabile per le atlete e per Alessandra, che aggiunge: «Sono felice che Road to Equalityabbia potuto aiutare ben 4 cicliste, di 3 nazioni differenti, a partecipare a questi Mondiali, anzi dirò di più: le ringrazio per le emozioni che ci hanno regalato. Vedere le due sorelle afghane Yuldoz e Fariba indossare la maglia della loro nazione confezionata per l’occasione dalla azienda vicentina Saby Sport è stato come realizzare un sogno. Hanno gareggiato con caparbietà e hanno concluso la prova al 33° e 39° posto in classifica.»
Non solo il primo Mondiale Gravel in Veneto, ma soprattutto un inno alla vita e alla libertà: lungo ben 140 chilometri, le cicliste di Road to Equality hanno fatto la storia, sostenute da un tifo caloroso per tutto il percorso.
Partenza della gara era infatti Campo Marzio a Vicenza, città che ha adottato Yuldoz e Fariba. In provincia infatti, le due sorelle dividono un appartamento, studiano e si allenano con la Valcar-Travel & Service; mentre l’arrivo era in Piazza Pierobon a Cittadella, dove ha sede lo studio di design e comunicazione Jonny Mole, uno dei collaboratori di Road to Equality.
E il pensiero di Alessandra va anche quindi a chi, da sempre, ha dimostrato affetto alla sua associazione ed atlete: «Un ringraziamento enorme va ai collaboratori di Road to Equality, a tutte le persone che donano il loro tempo alle atlete, chi per pedalare con loro, chi per aiutarle negli impegni quotidiani, chi per aiutarle nello studio, ma trattandosi di una manifestazione sportiva voglio ringraziare soprattutto il direttore sportivo Maurizio Dal Santo per il suo instancabile impegno.» conclude Alessandra.

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