Ma come verranno utilizzati questi soldi? Quelli della Fondazione sono rigorosi, vogliono la massima trasparenza e assegnano i fondi – dietro regolare bando validato da un comitato scientifico presieduto dal celebre oncologo Giorgio Palù – ai progetti che in Italia e anche all’estero si rivelano più promettenti per sconfiggere definitivamente questo brutto male, o comunque per far sì che i tumori cerebrali facciano meno paura. I vari enti – ospedali, università, centri di ricerca – possono candidare i loro progetti; i più validi ottengono la relativa assegnazione, «in questi decenni abbiamo finanziato realtà scientifiche a Milano, Roma, Napoli, Genova, Oxford, Pisa, Padova» spiega Annalisa Celeghin. Nel 2024 le iniziative organizzate dalla Fondazione Giovanni Celeghin, in primis Da Santo a Santo ma poi anche altri eventi nel corso dell’anno, hanno consentito di assegnare poco meno di 500mila euro, che poi hanno finanziato tre progetti di ricerca specifici sul glioblastoma, uno a Milano, uno a Roma e uno a Padova. In precedenza sono stati finanziati anche borse di studio, iniziative di supporto psicologico per i malati e i loro caregiver e acquisto di arredamenti in sale cura, per un controvalore di circa 3,5 milioni di euro.
Nella tappa finale, la Treviso-Padova del 7 giugno, e in particolare per gli ultimi venti chilometri, ciascuno potrà affiancare Fabio Celeghin accompagnandolo in bici per le pedalate prima dell’arrivo. Ma Fabio non sarà comunque mai solo, grazie anche al supporto di partner importanti mobilitati per il medesimo obiettivo, aziende «che hanno a cuore il benessere degli altri e che vogliono combattere questa malattia terribile» e che quindi hanno deciso di supportare l’evento. Parliamo di Pinarello, ProAction, Rudy Project, Relizont, Hadmin, Evologi e Inovys Logistic, per citare solo le principali.
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