giovedì, Marzo 28Settimanale a cura di Valeria Sorli

La magia del Perù nei suoi festival

 

Un paese ricco di cultura e antiche usanze, alcune rimaste intatte e altre arricchite dai cambiamenti nel corso degli anni. Un viaggio tra celebrazioni sopravvissute grazie all’importanza attribuitagli dagli antichi peruviani che hanno tramandato le tradizioni di generazione in generazione.

Gennaio 2019 – La ricchezza del Perù si riflette sui propri patrimoni archeologici, storici e gastronomici ma anche e soprattutto sulle sue tradizioni culturali. Feste e celebrazioni non si interrompono mai durante tutto il corso dell’anno e in ogni stagione c’è sempre un ottimo motivo per far onore a riti religiosi o pagani: in Perù, paese di riti ancestrali, la tradizione è profondamente viva.

La stessa capitale, Lima, moderna e cosmopolita è tuttora legata alle proprie origini. Eventi e festival si alternano di mese in mese a partire dal 18 gennaio, in cui tra concerti, parate e fiere si celebra l’Anniversario della Città. A marzo, nel distretto di Santiago de Surco, si tiene il rinomato Festival della Vendemmia che offre a visitatori e turisti la possibilità di scoprire e degustare i migliori vini della zona, partecipare alla loro preparazione e assistere all’elezione di Miss Vendemmia.

La marinera, danza tradizionale che manifesta l’arte e l’identità peruviana grazie a ritmo ed eleganza, si festeggia dal 20 al 27 gennaio, in occasione della 59° edizione del Festival Nazionale di Trujillo. La danza è nata da un mix di culture spagnole, indigene e africane, ed è un grande esempio di multiculturalità del paese. Considerata Patrimonio Culturale del Perù, la marinera veniva anticamente utilizzata come forma di corteggiamento e oggi il concorso è diventato un vero e proprio evento che riunisce i migliori rappresentanti di questa arte e numerose altre attività come l’incoronazione della Regina del concorso o il concorso dei Cavalli Peruviani di Passo.

Febbraio e Marzo sono dedicati ai Carnevali principalmente nel nord del paese come a Cajamarca, Puno e Tacna. I carnevali peruviani si distinguono per i loro colori e la grande partecipazione degli abitanti. Il Carnevale dura normalmente tre giorni ma già dalla metà di Febbraio le persone sfilano per le strade con palloncini pieni d’acqua o sabbia, dipingono i loro volti e si recano di casa in casa per festeggiare. Non mancano danze e gruppi di ballerini, l’elezione della Señorita del Carnaval e cibi tipici come i Juanes de yuca con riso o i tamales di mais. Tradizionalmente si abbatte la yunza, un albero artificiale pieni di doni, e la coppia vincitrice sarà incaricata di occuparsi della yunza dell’anno successivo. Anche nella foresta amazzonica, nei pressi di Iquitos, il Carnevale riveste un ruolo importante e si celebra con figure, maschere, concorsi di body painting, esibizioni di gruppi musicali e ballerini.

 

Il Verano Negro a Chincha, distretto di Ica, è una festività di dieci giorni che si celebra tra febbraio e marzo ed è una delle più attese dell’anno. Le danze afroperuviane caratterizzano l’intera manifestazione e sono accompagnate da strumenti tipici. Il Verano Negro, che ogni anno richiama migliaia di visitatori, celebra la cultura, i colori e i sapori dei primi africani arrivati in Perù e non mancano concorsi di piatti tradizionali – come carapulcra con zuppa secca, fagioli neri alla Mamainé, carapulcra di ceci, tamales e chicharrones – spettacoli, danze popolari e molto altro ancora.

 

Sulle sponde del Lago Titicaca, a Puno, si tiene ogni anno a febbraio la festa de La Virgen de la Candelaria, che comprende eventi religiosi e culturali sia di origini cattoliche sia di tradizione legata alla cosmovisione andina. Le celebrazioni, dichiarate Patrimonio Culturale Immateriale, si aprono a inizio mese con una messa e una cerimonia di purificazione ancestrale. Successivamente un’immagine della Vergine viene portata in processione per le strade della città tra musica e danze tradizionali. I festeggiamenti proseguono con competizioni durante le quali si sfidano oltre 170 gruppi di musicisti e ballerini, provenienti da tutta la regione. Si tratta di riti trasmessi di padre in figlio, con grande valore tradizionale, e si concludono con una cerimonia in onore della Vergine, un concerto e messe d’addio.

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