giovedì, Marzo 28Settimanale a cura di Valeria Sorli

Londra: La città della musica

Negli anni Novanta, Londra fu la meta di uno dei miei primi viaggi. Appena arrivato nella metropoli che lanciò per prima mode e tendenze nella musica e nell’arte, mi impressionò la miscellanea di etnie differenti che la popolavano, e quel senso di libertà tipica delle città del Nord Europa. Passeggiando per il centro vicino Piccadilly Circus, le strade erano piene di musicisti di strada, il profumo dei fish and chips e delle salse del McDonald ti entravano dentro, l’atmosfera era frizzante, si respirava voglia di fare e serenità.

Questa città ha esportato nel mondo tanta musica, Hendrix si trasferì qui negli anni Sessanta e fu proprio Londra a far diventare il chitarrista di Seattle una famosa star ed icona. Londra divenne la sua città adottiva, quel luogo dove l’arte hendrixiana non passò inosservata, e fu grazie a quel clima pieno di novità che il suo genio si affermò.

Gruppi come Pink Floyd, Beatles, Led Zeppelin registrarono i loro successi discografici in quegli Abbey Road Studios diventati famosi per delle registrazioni storiche; la mitica foto dei Beatles che attraversavano le strisce pedonali davanti ai mitici studi, divenne l’immagine di quella città che diede tanto alla musica internazionale, credendo in nuove tendenze e band, che forse in altri luoghi, sarebbero passate inosservate agli occhi del grande pubblico. Qui tutto era possibile, se c’era un progetto musicale valido, Londra era la città dove veniva consacrato ed esportato nel mondo, lo dimostra il fatto che l’esplosione della musica Punk partì proprio dalla terra di Albione.

I Sex Pistols prima, poi altri gruppi come Clash e Strangler diedero vita a quel genere musicale anarchico, privo di sovrastrutture, a tratti blasfemo, pieno di provocazioni che andavano contro il pensiero borghese politically correct. Le strade di questa metropoli, negli anni Settanta, erano colorate da giovani con strane acconciature colorate, il quartiere di Camden Town divenne il centro di quella cultura alternativa, da allora la musica subì una trasformazione, il Punk divenne un nuovo genere musicale e un nuovo modo di concepire la vita.

Gran parte delle rivoluzioni culturali e musicali nascono nei luoghi dove c’è voglia di cambiare un sistema che è fermo, anche negli anni Novanta l’esplosione del Britpop con gruppi come Stone Roses, Oasis e Blur, si affermava proprio in questa città. Le chitarre elettriche riproducevano suoni che provenivano dagli anni Sessanta, gli Oasis divennero una band culto, la voce di Liam Gallagher e il genio indiscusso del fratello Noel, diventarono la colonna sonora per molti giovani, Londra accolse la loro musica, nata a Manchester ma affermatasi nella città della pioggia.

L’aria che si respira ora è un po’ differente, i Musical hanno preso il posto dei grandi concerti live, la cultura alternativa è sempre presente, ma meno rispetto a prima. Nonostante tutto, sono convinto che se nascesse o si volesse affermare un altro genere musicale, questa è la città che ospiterebbe tale innovazione artistica, le novità sono accolte in luoghi che hanno sete di cambiamento, e non in città belle, ma che vivono di storia.

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