sabato, Aprile 20Settimanale a cura di Valeria Sorli

Un uomo, mille volti

Se il grande Pirandello cercava nei suoi personaggi una identità, e proprio a loro affidava i tormenti di essere quello che non sono, o forse sono quello che tu crei che io sia, … insomma personaggi in cerca di autore…. Bene, non è proprio il caso di Dario Ballantini, uno straordinario artista, con una personalità talmente definita e poliedrica, che è facile cadere nella sua trappola di abile manipolatore dei suoi volti, mischia e rimischia le carte e le sue dinamiche sono così abili da indurci a credere che ogni volta sia esattamente quello che vuole rappresentarci.

Anni fa, uno tra i suo tanti personaggi che abilmente ci regalava con tutta la sua ironia, attraverso Striscia la Notizia,  era Valentino, una allegrissima e spassosissima parodia del famoso sarto, e dunque si aggirava tra sfilate, show room, scandagliando il mondo della moda, sempre con la sua innata verve e charme, mai molesto, anzi facevamo a gara a cercare di essere sue vittime. E così capitò in più occasioni che Ballantini-Valentino mi coinvolgeva, a mia insaputa in una intervista, un pensiero sulla couture, un commento sulle tendenze, un gossip sul circo della moda, e così poco a poco, conobbi la sua arte, il trasformismo, perché la sera dopo vestiva i panni di Morandi,  Valentino e Vasco RossiPapa FrancescoAnna Maria CancellieriLuca Cordero di MontezemoloRoberto MaroniMichela Vittoria BrambillaNanni MorettiGino PaoliMatteo RenziAngelino AlfanoMargherita HackGiulia BongiornoGuido BertolasoAntonio FazioSusanna CamussoMatteo Renzi,  Salvini, il Presidente Conte, Di Maio, Donald Trump, e una infinità di altri personaggi, tutti parodiati con intelligenza, sapienza, cogliendone i lati più ilari di ognuno.  Straordinario!

Nel ‘99 mi capitò di vedere il film di Virzì, “Baci e  abbracci”, e  vidi Ballantini nel ruolo di attore, e scoprii che quell’ironico imitatore nascondeva l’arte della recitazione attorale, e non fui sorpreso nel vederlo nella serie televisiva di Canale 5 “ Carabinieri”, o nel “Manuale d’amore 3” di Veronesi, sempre all’altezza del ruolo interpretato, in questo caso un vigile maremmano, al fianco di Verdone e Bellucci.

Poi scoprii l’altro Ballantini, l’artista che dipinge o crea sculture. Mi invitò al primo vernissage di “Oltre lo sguardo” e mi resi conto del suo grande talento anche in questo ambito.

La sua pittura è tutt’altro che dilettantistica, (il padre era un noto pittore neorealista) o come verrebbe da pensare ad un uso dei pennelli come passatempo, no, Ballantini ha un suo mondo figurativo neorealista ma anche espressionista  di grande impatto artistico. L’uso del colore, le sagome dei volti  o le pennellate su grandi tele lo hanno portato alla Triennale di Milano, alla Art Basel di Miami,  alla Biennale di Venezia nel 2011, e ArsMoorHouse di Londra nel 2013. Un artista di grande livello, del quale non mi persi le successive mostre, come “Visioni sommerse” e molte altre, e la stima si consolidò definitivamente, con una amicizia molto forte di intenti, anche se ci vediamo poco, ma non perdiamo occasione per rincorrerci nei nostri rispettivi ambiti. Nel 2016, Sgarbi mi sollecitò a mettere in mostra tutti i miei lavori, “50 anni di grafica,  moda e design”, e così Salvo Nugnes della Arc gallery di Milano ospitò per un mese e mezzo tutti i miei lavori, cominciando appunto dal primo disegno eseguito su commissione e pagato! a 16 anni, e dunque nel 2016 erano 50 gli anni di carriera, dove avevo spaziato tra bozzetti, cartoni animati, cartoline, inviti personalizzati, ritratti, trompe l’oeil, design, arredo, oggetti,  prospettive d’interni, e infine la moda, con un ampio spazio dedicato alle borse, agli abiti, e anche a molti progetti non realizzati. Bene, in questa occasione Dario Ballantini, tra i tanti amici e vip, non mancò di rendermi omaggio venendo alla mia vernice, con mio sommo piacere.

Dopo poco  mi invitò a teatro, al Nuovo di Milano, per una serata “da Balla a Dalla”, spettacolo teatrale-musicale, dove narrava la sua conoscenza e ammirazione per il Grande Lucio, e le sue interpretazioni musicali erano strepitose, proprio perché non imitazioni, ma intense rivisitazioni delle opere di Dalla, con il talento e l’ironia di Ballantini, sagace come solo i toscani sanno essere, irreverente ma rispettoso, e colmo di straordinarie qualità.

Ora debutta a  Roma  con una sua interpretazione di Petrolini, il famoso attore, drammaturgo, conosciuto come “er roscello de li Monti”, famoso per le sue parodie, trasformazioni,  rappresentante della comicità romana, come “popolano del miglior lignaggio”, tra ilarità e malinconia, una maschera del teatro italiano apprezzato non solo in Italia ma in tutto il mondo con innumerevoli tourneè all’estero.

E siamo certi che la rivisitazione di Dario Ballantini sarà unica, intensa e imperdibile. Dal 19 al 24 febbraio sarà al teatro OFF/OFF di Roma, in via Giulia. Da non perdere!!!

Dunque conoscere Ballantini non solo è stato un  piacere per l’amicizia sincera e spontanea che abbiamo costruito negli anni, sempre con discrezione e molta stima, ma mi ha dato la possibilità di collocarlo tra quei pochi artisti “completi”, dove i suo talenti e qualità in settori diversi si fondono in una unica arte, con la disciplina che solo i grandi hanno, e la giusta ironia, leggerezza e profondità!

 

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