giovedì, Aprile 18Settimanale a cura di Valeria Sorli

Giorgio Sartoretti- L’artista che incanta con la sua semplicità

Alla nostra redazione arrivano sempre storie interessanti, ricche di sentimento e curiosità.                               Chi mi scrive è Ivan Svilpo, un lettore del nostro settimanale.

Camminando sui monti della valle Antrona sopra montescheno in Val D’ossola, mi sono imbattuto in un bellissimo borgo per lo più abbandonato (Valleggia) dove ho scoperto che da più di trent’ anni abita un artista (pittore scultore scrittore) diciamo una sorta di “Mauro Corona” Ossolano, un personaggio che mi ha davvero incantato per la sua semplicità e preparazione nonostante questa “lontananza” dal mondo esterno. Credo che storie come questa meritano di essere conosciute.

Valleggia è un piccolo borgo di soli tre abitanti stabili a nemmeno due chilometri dalla frazione di Montescheno, in Valle Antrona. È un luogo magico, dove si ha la sensazione che, ad un certo punto, il tempo si sia fermato e alcune delle vecchie case abbiano ripreso vita; qui infatti si possono trovare antichi ruderi e bellissime dimore in cui moderno e rustico si sono fusi alla perfezione. Tra tutte spicca la casa-mostra di Giorgio Sartoretti, noto ai più come Giorgio da Valeggia. L’artista è nato a Caddo (Crevoladossola) nel 1945 e si è trasferito nel piccolo borgo a cavallo degli anni 90; qui ha acquistato e ristrutturato una baita, che è diventata la sua dimora e nella quale ha creato uno studio pieno di luce, con una vista mozzafiato sulle montagne antistanti e ha ricavato un locale in cui si possono ammirare i suoi magnifici lavori di pittura e scultura, oltre all’esposizione dei suoi cinque libri scritti tra il 2008 e il 2018. La mostra è aperta a tutti coloro che si trovano a passare di lì, i quali, già solo passeggiando per le antiche vie del borgo, possono ammirare alcune delle sue opere sparse qua e là, come fossero i guardiani di Valleggia.                           Come lui stesso scrive: “Pittura, scultura e scrittura sono vita, un’esigenza interiore per meglio comprendere il mio essere al mondo”. Chi va a Valleggia si innamora due volte: la prima di Valleggia, la seconda del grande Maestro Giorgio.

 

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